Saimir, un sedicenne albanese emigrato in Italia, vive in un sobborgo del litorale laziale dove suo padre Edmond gestisce un piccolo traffico di immigrati clandestini. Il ragazzo vorrebbe integrarsi con i coetanei italiani, ma, respinto da tutti, trova conforto solo frequentando un gruppo di rom che lo avvia alla piccola criminalità. Un giorno, Saimir scopre che Edmond è stato coinvolto nell'avviamento alla prostituzione di una minorenne e cerca di salvarla, attirando su di sé le ire dei complici di suo padre. Nonostante l'intervento del genitore, Saimir viene sottoposto a una punizione esemplare che scatena in lui una rabbia feroce che porterà ad un drammatico epilogo.