A Varsavia, durante la invasione ed occupazione tedesca, la coppia Frederick ed Anna Bronski si produce in spettacoli teatrali, di cui l'attore considera parte essenziale il celebre monologo dell' "Amleto". Ma in quei dieci minuti destinati al culto di Shakespeare, il tenentino Sobrinski, fedele cliente della medesima poltrona, si precipita in camerino per corteggiare l'affascinante Anna. Sobrinski raggiunge a Londra il Governo polacco in esilio e, appreso che un altro polacco - il professor Siletski - sta per rientrare in Patria, affida a questo ultimo (imitato da altri ufficiali che fanno altrettanto con varie missive) un messaggio per l'attrice. Ma il professore è una spia nazista e purtroppo gli indirizzi ricevuti portano ad una serie di arresti fra gli ebrei e i resistenti locali. Il tenente vola in Patria e la spia viene eliminata. Ma l'attonito Bronski si troverà costretto ad interpretare un buon numero di scomodi e pericolosi ruoli, trasformandosi prima in colonnello tedesco, indi in Siletski (con un assurdo confronto con il cadavere di questi) e, infine, addirittura in Hitler, sostituendosi al dittatore in visita a Varsavia, mentre egli assiste ad uno spettacolo della compagnia. Bronski, aiutato da tutti i suo collaboratori, fuggirà con Anna e con un gruppo di patrioti e di ebrei (da lui in precedenza nascosti nei sotterranei del teatro) verso i più liberi lidi dell'Inghilterra. Là potrà con raddoppiata gioia declamare il suo prediletto monologo, parola d'ordine per un brevissimo, ma sicuro, accesso di nuovi ammiratori al camerino della seducente Anna.