Ultima opera di Truffaut. Dal romanzo di Williams, trasferito da New Orleans alla Francia, il regista gioca col genere giallo-brillante. Via gli psicologismi, le verosimiglianze, il film si infila nei luoghi canonici del noir, con ironia e cinefilia, e la consueta leggerezza truffautiana. Nel bianco e nero spiccano spavalde le gambe di Fanny Ardant, intrepida e volitiva segretaria, tutta sex appeal e dedizione, che attraversa lo spazio dell’indagine.