Un giornalista televisivo, Alessandro Marchi, accusato d'avere ucciso a coltellate, in un parco di Bergamo, la diciassettenne francese Françoise Pigaut, viene condannato all'ergastolo, nonostante l'abile difesa di un avvocato suo amico. Mentre costui, in realtà, è contento di aver perduto la causa, poiché è l'amante di Maria, la moglie di Alessandro, la figlia di questi, Sarah, si sente attratta verso un giovane contestatore, Giorgio, che in tribunale ha, con la sua testimonianza, cercato di scagionare l'imputato. Mentre i due giovani finiscono per amarsi - ma senza gioia, poiché Giorgio appare stranamente turbato, - due delitti analoghi al primo inducono la Corte d'Appello a ritenere che Marchi sia vittima di un errore giudiziario, e quindi ad assolverlo grazie anche alla testimonianza dell'amante dello stesso Marchi, che al tempo del primo processo era inspiegabilmente scomparsa. Tornato in libertà, il giornalista viene indotto da una telefonata a recarsi a un appuntamento con Giorgio, il quale gli rivela d'aver commesso i due delitti, che avevano indotto la Corte ad assolvere Alessandro, soltanto per poter vendicare di persona l'uccisione di Françoise. La giovane, infatti, era la sua fidanzata ed ad ucciderla era stato proprio Alessandro. Nella colluttazione che segue ambedue rimangono mortalmente feriti.