Alessandro ha cinquant’anni e continua a cantare in bar periferici con ostinata passione, tanto ha la sua camicia luccicante porta fortuna. Fa nottata ubriacandosi e scatena la sua rabbia quando la madre si rifiuta di dargli i soldi per prendere la coca con alcune ragazze. A quel punto viene chiuso in un ospedale psichiatrico. Proprio lì, fra le corsie anonime di pazienti in perdita d’identità si innamora degli occhi malinconici di Francesca, altra anima solitaria e restia a conciliare le sue irrequietezze con gli schemi predefiniti di una società asfissiante.