Ricco industriale e presidente di un'organizzazione per la salvaguardia dei diritti umani, Max Baumstein uccide a sangue freddo l'ambasciatore del Paraguay nel corso di un'intervista a Parigi. Subito arrestato, l'uomo finisce sotto processo e in questa sede finalmente spiega i motivi che lo hanno spinto all'omicidio. La vittima era un ex gerarca nazista reo di aver trucidato il padre e i genitori adottivi di Max, che è ebreo. Ne rimane sconvolta la moglie Lina apprendendo quanto patito dal marito e gli orrori ai quali quest'ultimo è stato costretto ad assistere.