Un regista di fama internazionale e di origine armena decide di realizzare un film che racconti l'olocausto di un milione e cinquecento armeni uccisi nel 1915 dai turchi. Passato e presente si intrecciano, identità personale ed identità culturale sfumano l'una nell'altra nei protagonisti e nei gruppi familiari che cercano nei ricordi la possibilità di andare avanti. Raffi torna in Canada dopo essere stato in Turchia. Alla dogana viene fermato da David, funzionario prossimo alla pensione. Raffi ha in scatole sigillate metri di pellicola girata in Turchia. L'interrogatorio a cui è sottoposto si trasforma in un esame psicologico profondo e in un percorso a ritroso