Il team Dreamworks (e gli stessi produttori di Shrek) scioglie le briglie a Spirit - Cavallo selvaggio, uno spettacolare lungometraggio d’animazione, che ci riporta ai bei tempi, in cui i disegni vivevano, pulsavano, attraverso le matite e la fantasia di disegnatori in carne ed ossa. La cara vecchia animazione tradizionale, i movimenti “caldi” dei personaggi, gli sfondi intrigantemente imperfetti ed una storia in grado di commuovere i piccini (i grandicelli, su qualche forzatura storica, ambientalista e da “mito del buon selvaggio”, potranno avanzare qualche sorriso beffardo) sono il cocktail che rende Spirit un film ed un disco da tenere in debita considerazione. Al punto che, ricco e straricco di extra, approda in un’edizione Universal da stropicciarsi gli occhi. Eroe della storia è un cavallo selvaggio, uno stallone che vive allo stato brado da qualche parte nell’altrettanto Selvaggio West: insieme ad altri cavalli, tra cui una madre affettuosa, Spirit (così lo chiameranno gli umani) è un vero equino, non emette quindi alcuna parola, con tanti saluti alle regole della concorrenza Disney che, da Topolino in poi, ha fatto favellare l’intero universo animale (con eccezione del povero Pluto, condannato ad abbaiare vita natural durante). E dunque il giovane stallone si vive la sua vita, fatta di cose semplici: pranzi a base di erba, cavalcate in libertà ed una curiosità verso tutto le cose che lo circondano. Purtroppo, tra queste ci sono anche gli uomini (anzi, gli uomini bianchi che, si sa, nella letteratura dei luoghi comuni svolgono sempre il ruolo dei cattivoni): quando Spirit si avvicina troppo ad un gruppo di uomini, viene catturato, perde il branco e finisce sotto le attenzioni di ufficiale nordista, che intende ammaestrarlo. Con scarsi risultati. In cattività, Spirit conoscerà il Lakota (leggi: Sioux) Piccolo Fiume, con cui fuggirà. Anche lui intende ammaestrarlo, ma secondo i principi di parità uomo-destriero (fedele) della sua cultura. In più, nel villaggio Lakota c’è la bellissima cavalla Pioggia, e non sia mai che un mustang si tiri indietro. Finalmente, una vita felice? Tutt’altro: la minaccia incombe. Però, con essa, anche l’avventura, e quindi il divertimento per gli spettatori. “Ci siamo prefissi di raccontare la storia con le immagini - ha affermato uno dei due registi del lungometraggio, Kelly Asbury (la collega “alle briglie” del progetto è Lorna Cook, ndr) – La scarna presenza della narrazione o del dialogo tra alcuni personaggi è stata accuratamente centellinata per i momenti importanti del film, in molti casi con una funzione analoga a quella delle didascalie dei film muti”. La formula regge, sicuramente, tanto più che una gradevole colonna sonora (composta dal premio Oscar per Il Re Leone, Hans Zimmer, caratterizzata da alcuni brani cantati, nella versione USA da Bryan Adams e, in quella italiana, da Zucchero) ci mette la mano giusta. Anzi, lo zoccolo giusto. Il disco, come detto, è imperiale: innanzitutto, è possibile installare il software “Interactual Player 2.0” sul vostro computer. Successivamente, il menù linguistico garantisce una copertura in inglese e italiano, sia nell’audio sia nei sottotitoli. Il fronte dei contributi speciali sfoggia come prima cosa un commento audio al lungometraggio dei due succitati registi Asbury e Cook, debitamente sottotitolato; segue una schermata principale che conduce ad una messe di contributi speciali. “Impara a disegnare Spirit con James Baxter” ci porta nel mondo del disegno, dove il Supervisor Animator spiega ai piccini come dare vita all’eroico mustang. Seguono “L’animazione di Spirit”, vale a dire un interessante making of del film, con interviste agli addetti ai lavori, e poi uno speciale sulla colonna sonora, uno speciale sul doppiaggio (Matt Damon è il narratore della versione originale). Divertente l’opzione “Gira il tuo film”, che è poi connesso col capitolo “Dreamwoks bambini”: usando l’animazione del film originale è possibile personalizzare alcune sequenze, utilizzando i fondali, i personaggi, la musica e gli effetti sonori del film. Da questo percorso è possibile accedere alla bellezza di quattordici giochi interattivi ed opzioni varie, ma solo nel caso installiate il software “Interactual Player 2.0”. Validi anche i quattro capitoli dedicati allo storyboard, con commento fuori campo dei registi, e infine la possibilità di selezionare le scene più belle del film. Difficile districarsi nei meandri delle opzioni DVD-ROM, così come di quelle offerte dal software “Interactual Player 2.0”. Fatica comunque compensata, alla fine.