Subentrato al commissario Taddei, ucciso da un bandito, nella carica di capo dell'"Antirapine", il commissario Ghini pesca e consegna alla giustizia l'assassino del collega. Intanto, un altro pericoloso delinquente, il siciliano Belli, che si propone di rapinare due rappresentanti di gioielli, si fa prestare dal romano "Monnezza" - un criminale all'antica, esperto di borseggi e nemico della violenza - l'autista indispensabile al "colpo", il giovane "Ranocchia". Fallita la prima volta, la rapina ideata dal Belli, riesce alla seconda, ma a prezzo di una strage. Compiuto il colpo Belli uccide "Ranocchia", attirandosi contro stavolta, non solo Ghini, ma anche "Monnezza" e la sua banda. Insieme, pur agendo separatamente, i due riescono ad avere ragione del Belli: il commissario lo uccide; "Monnezza" si tiene il ricavato dei gioielli, che destina parte alla moglie di "Ranocchia", parte alla propria donna e parte agli amici che lo hanno aiutato a sbarazzarsi del Belli.