Il commissario Mauro Mariani è noto per la sua severità nei confronti dei delinquenti e per l'abitudine ad agire di testa propria, cosa che gli ha guadagnato il passaggio dalla squadra mobile del dott. Crivelli ad un semplice commissariato di quartiere ove a spalleggiarlo c'è il silenzioso e fedele brigadiere Ingravallo. Un giorno, mentre il Mariani si trova dalla moglie Vera e dal figlio Claudio, dai quali vive abitualmente separato, un certo Sergio irrompe nel suo ufficio e, tenendo sotto il tiro della pistola un ufficiale, impone di chiamare il commissario assente perché lo vuole uccidere, ritenendolo colpevole del suicidio del proprio padre da lui arrestato giustamente due anni prima. Il Mariani viene a sapere della cosa quando Vera e Claudio, andati in ufficio per aspettarlo, finiscono nelle mani del pazzoide. Anzi, lo scatenato giovanotto prende con sé il bambino e più tardi telefona che il commissario vada a prenderlo dove e quando lui sa. In realtà il desolato padre non capisce il messaggio: poi, ricostruendo l'arresto del padre di Sergio con l'Ingravallo, finisce per ricordare. E' costretto a eludere la sorveglianza di Crivelli e, giunto ad uno scalo ferroviario, si trova costretto ad affrontare il pazzo. Rimane ferito, ma salva il figlio.