Il 17 giugno 1983, alle quattro del mattino, Enzo Tortora, noto presentatore di programmi televisivi di successo, viene arrestato all'Hotel Plaza di Roma: il pentito Giovanni Pandico ha fatto il suo nome come affiliato alla Nuova Camorra Organizzata e corriere della cocaina per conto di Raffaele Cutolo. La difesa viene assunta dagli avvocati Della Valle, Dall'Ora e Coppola. Nei mesi successivi Tortora sostiene confronti con gli altri pentiti Melluso e Villa, che insistono nelle accuse. Il 17 agosto 1984 il tribunale di Napoli emette l'ordinanza di rinvio a giudizio per 640 imputati tra cui Tortora. Il 4 febbraio 1985 inizia il processo di primo grado che si chiude il 17 settembre successivo con la condanna di Tortora a dieci anni e sette mesi di reclusione. Il 20 maggio 1986 prende il via il processo di appello. Il 1° settembre l'avvocato Dalla Valle pronuncia l'arringa della difesa con un intervento di sette ore. Il 15 settembre, alle 11 di mattina, la corte pronuncia il verdetto: Enzo Tortora è assolto con formula piena, sentenza confermata dalla Cassazione il 17 giugno 1987.