Un autentico plebiscito interplanetario e un bel po’ di miliardi, sono i motivi per cui i due divi più divi di Hollywood – Richard Gere e Julia Roberts – hanno deciso di tornare a fare squadra insieme, dopo i tempi di Pretty Woman. La grande macchina dei sogni sa bene, infatti, che quella coppia – a prescindere dal copione – sa fare scintille. Un’indubbia alchimia si viene sempre a creare tra questi due attori, qui limitati, un po’ forzatamente, da una storia a dire il vero abbastanza prevedibile e patinata. Di ciò se n’è mostrato olimpicamente indifferente il pubblico, che è corso ugualmente numeroso a vedersi l’ultima storia d’amore tra due delle più solide icone cinematografiche di fine millennio. Il successo, facile prevederlo, sarà eguale in home video. La storia, dunque. Richard Gere è il giornalista misogino Ike Graham, titolare di una rubrica ad alto tasso di acidità sulle colonne di Usa Today. Il Nostro non può attraversare la strada che c’è qualche vecchietta pronta ad assestargli un colpo di giornale o di ombrello sulla testa. Il bell’Ike fa incavolare le donne, questo è certo, ma è anche la sua fortuna. Naturale, quindi, che l’articolista si butti a pesce nella storia che un ragazzo ubriaco gli racconta in un bar: c’è una ragazza di nome Maggie (Julia Roberts) in quel di Hale, Maryland – terra di granchi e di fresche praterie – che non ce la fa proprio ad andare all’altare. Sono diverse le vittime che si è ormai lasciata alle spalle: la Bella, infatti, arriva al momento fatidico, con tanto di vestito nuziale, ospiti in chiesa, e poi… se ne scappa a gambe levate. Ike pubblica la sua bella storia, farcendola di qualche leziosa bugia e, senza saperlo, si scava la fossa: la giovane vipera di provincia reagisce, minaccia una bella causa e il giornale non può che licenziare il povero Ike. Non è detta l’ultima parola, però, perché Ike parte per Hale deciso a vedere se il nuovo, ennesimo matrimonio dell’irrequieta Maggie andrà a buon fine. Con questa pistola puntata alla tempia, Maggie inizia gioco forza a frequentare il fastidioso giornalista. Sarà possibile per la graziosa ragazza di campagna resistere al brizzolato newyorchese? E i due, arriveranno mai all’altare? Questi sono i “gravi” dilemmi. In DVD, Se scappi ti sposo si rivela un buon disco: negli extra ci sono interviste a regista e protagonisti (brevi, ma sottotitolate), un breve (troppo breve) dietro-le-quinte intitolato Ciak, si scappa!, 3 trailer, note sul cast artistico e tecnico. Unica delusione il risicato pacchetto linguistico, vincolato alla scelta audio in inglese e italiano con o meno i sottotitoli in italiano per non udenti.