Carolina del Sud, 1776. Reduce dal conflitto tra francesi e indiani, Benjamin Martin ha deciso di rinunciare alla guerra per dedicarsi alla famiglia. Pur essendosi segnalato come soldato scaltro e feroce, vuole ormai cominciare una tranquilla vita da agricoltore e prendersi cura dei sette figli, soprattutto dopo la morte della moglie. Un altro conflitto, questa volta con l'Inghilterra, è tuttavia nell'aria. Richiesto di mettersi nuovamente a disposizione, Benjamin rifiuta, affermando di volersi dedicare solo alla famiglia. Gabriel, il figlio maggiore, non condivide l'opinione del padre. Le notizie di combattimenti sono sempre più frequenti, la guerra si avvicina, la causa per cui si vuole combattere è giusta e Gabriel si unisce ai combattenti. Benjamin si impone di restare ancora fermo. Finché gli inglesi, capeggiati dal colonnello Tavington, arrivano nel suo villaggio, minacciano la sua casa e la sua famiglia. Allora capisce che è arrivato il momento di riprendere la armi e di schierarsi accanto al figlio. Parte, rimane lontano, la figlia più piccola comincia ad odiarlo e, quando lo vede, non parla. Intanto Gabriel e Patricia, una ragazza del paese, si sposano. Ma Gabriel é costretto ad allontanarsi di nuovo e, mentre il reparto è lontano, arriva Tavington, fa bruciare la chiesa con gli abitanti dentro in preghiera: al ritorno, i soldati di Benjamin li trovano tutti morti. Si lanciano alla caccia, si scontrano, e Tavington uccide Gabriel. Gli eserciti si separano per preparare la battaglia decisiva. Benjanim è alla testa delle sue truppe. Dopo scontri cruenti, gli inglesi si ritirano e l'esercito americano ottiene la vittoria. Benjamin torna di nuovo a casa. C'è tutto da ricostruire, ma la fiducia nel futuro non manca.