Sebastiano è un latitante che trascorre le sue giornate nascosto in una villetta del nord Italia dotata di mille “occhi” all’esterno e di ingegnosi nascondigli all’interno: telecamere, allarmi, recinzioni, passaggi segreti, cunicoli sotterranei, oltre all’immancabile bunker interrato. Grazie a questa abitazione strategica e alla conseguente esistenza da “topi” che dentro vi si conduce, Sebastiano è da anni invisibile alla Polizia. Con l’aiuto di fidati prestanome riesce a portare avanti da casa i loschi e assurdi traffici della sua impresa edile. Tutto questo con la complicità della famiglia al completo: la moglie Betta, immersa con grande normalità nelle quotidiane trame illegali; la primogenita Carmen, studentessa universitaria spesso in conflitto col padre ma dal quale ha preso la filosofia spicciola e un eloquente cinismo; Benni, il figlio diciassettenne un po’ stupido e con velleità trasgressive soprattutto come provetto chef; gli zii Vincenza e Vincenzo, accanita scommettitrice la prima e capostipite mafioso il secondo, felicemente autorecluso nel bunker da 12 anni.