Nella comunità pakistana di Londra, l'anziana madre di Omar raccomanda al più fortunato suo fratello Nasser - ricco, attivo, con famiglia e amante - l'unico figlio Omar. Lo zio lo assume come lavamacchine, poi, convinto dalle attitudini del nipote, lo prende a ben volere: il giovanotto è pieno di idee, propone di assumere lui la gestione di una vecchia lavanderia del congiunto, mette insieme un pò di soldi (all'uopo fa anche il corriere della droga tra il quartiere e l'aeroporto), riammoderna locali e macchinari e comincia ad andar benino. Gli è socio in affari Johnny, un compagno di infanzia che è un gay come lui e che per lui e quel lavoro smette di fare il balordo da suburbio in una combriccola di teppistelli e picchiatori. Alla fine la gestione ha successo: il denaro per l'avviamento viene restituito, il padre di Omar sarà un po' deluso (sognava per il ragazzo impegni culturalmente più rilevanti), la cugina Tania, innamorata di Omar, si uccide (lui ha altro per la testa) e i teppistelli saranno sconfitti in uno scontro.