Il giovane dottor Borselli è solito usare metodi non del tutto ortodossi nell'esercizio della sua attività: visita in modo molto sommario i suoi numerosissimi mutuati che un certo Gennarino gli procura ad ogni istante e al quale egli rilascia ricette in quantità perché questi possa ritirare i medicinali e rivenderli a minor prezzo. Inoltre egli dirige una clinica cercando di sfruttare al massimo i clienti facoltosi cui fa pagare i continui quanto costosissimi consulti del professor Gariboni. Ma l'integerrima dottoressa Venanzi, accorgendosi che i suoi clienti usano medicine diverse da quelle prescritte, solo perché pagate a minor prezzo a Gennarino, o vengono ricoverati nella clinica del Borselli anziché in ospedale, scopre il gioco del dottore e fa promuovere una inchiesta. Il professor Gariboni è incaricato delle indagini a carico del dottor Borselli, il quale, vistosi perduto, si mette d'accordo con la moglie e le sue due amanti e fa sedurre da una di queste Gariboni. Colto sul fatto, questi, per salvare la sua reputazione, è costretto a chiudere l'inchiesta annunciando l'innocenza del Borselli che viene anche pubblicamente premiato. La Venanzi, vista inutile la lotta, si adegua alla situazione esercitando la sua attività in modo simile a quella del Borselli.