Dopo un timido passaggio nelle sale italiane (a proposito, chi se n’è accorto?), arriva in DVD il decimo capitolo cinematografico dedicato ad una delle saghe fantascientifiche più longeve ed apprezzate di tutti i tempi: Star Trek - La Nemesi. Questa volta l’indomito equipaggio dell’Enterprise “next generation” (giunta alla lettera “E”) si troverà faccia a faccia con un bizzarro scherzo del destino: un clone del capitano Picard (Patrick Stuart), creato per oscure trame politiche dai Romulani, che ora governa l’Impero grazie ad un colpo di stato. L’ambizioso Shinzon (Tom Hardy) ha il codice genetico del carismatico Jean-Luc, ma trent’anni di meno e questo fa di lui un temibile avversario. Il giovanotto di belle speranze si finge predisposto ad una duratura e auspicata pace tra gli orecchiuti alieni e la Federazione, ma in realtà brama vendetta e i suoi veri piani sono di tutt’altra portata. Tra l’originale Picard e la “copia” Shinzon si innesca un intenso dualismo, un confronto fra due personaggi sulla carta identici, ma profondamente segnati da percorsi interiori differenti, che inevitabilmente porterà allo scontro per il destino della galassia. Spettacolare e fracassone ultimo atto delle avventure iniziate non senza timori reverenziali nel lontano 1987 dalla nuova generazione del mito generato da Gene Roddenberry, Star Trek X ci viene offerto come l’ultimo (in senso definitivo) tributo su grande schermo a questa errante famiglia del 24° secolo. Ma sara davvero così? Inutile nascondersi, La Nemesi negli States è stato un flop e nel nostro Paese hanno voluto probabilmente limitare i danni proiettando a macchia di leopardo questa pellicola diretta dall’Inglese Stuart Baird (uno dei più grandi montatori di film d’azione del mondo – Arma letale 1 e 2, Ladyhawke, Mission: Impossible 2, Superman, ecc.). Gli elementi per un buon film di fantascienza ci sono tutti: trama, azione, effetti speciali, spettacolari combattimenti stellari, un cast all’altezza, eppure La Nemesi non convince del tutto e risulta l’ultimo stanco tentativo di portare sul grande schermo un “prodotto” estremamente valido e collaudato, ma fisiologicamente senza stimoli. Insomma si cercava un gran finale, ma così non è stato: dopo 15 anni in giro per il cosmo Riker e soci meritavano sicuramente qualcosa in più. La trasposizione nel formato digitale ci regala una sezione extra di tutto rispetto, composta da una buona quantità di materiale aggiunto interamente sottotitolato in italiano. Interessanti commenti, interviste, scene eliminate e documentari sono realmente quel plus che gli appassionati chiedono dagli inserti speciali.