Data terrestre 1987: l’impresa era quasi disperata, non si trattava di andare là dove nessuno era mai giunto prima o contattare nuove forme di vita ma rimpiazzare il mitico capitano James T. Kirk ed il suo indomito equipaggio, protagonisti delle prime indimenticabili avventure che negli anni sessanta avevavo fatto assaporare la fantascienza in formato televisivo a milioni di spettatori. Questo era l’ambizioso progetto Star Trek The Next Generation, la nuova produzione firmata da Gene Roddenberry che, nella seconda metà degli anni ottanta, fece rivivere sul piccolo schermo la famosa saga stellare. Tutto nuovo, dall’equipaggio all’intramontabile astronave Enterprise, completamente ridisegnata per l’occasione. Ma si poteva ripetere il successo di una vera icona del firmamento televisivo? Inizialmente i timori si rivelarono fondati e le prime puntate di questa nuova serie gelarono gli entusiasmi dei fan, che attendevano un degno successore della serie classica. Davvero difficile far dimenticare Spock e soci: il lunghissimo episodio pilota fu un’autentica delusione; sufficientemente noioso e privo di mordente, fece traballare il futuro di un serial dalle grandi potenzialità. Si era puntato molto sulla nuova generazione del mito creato da Roddenberry, ma i grandi investimenti, i set e gli effetti speciali “da film” non bastarono a conquistare i “trekkers”. Mancava ancora qualcosa… un qualcosa che arrivò con il tempo. Forse il modo migliore di avvicinarsi a questi nuovi episodi era mettere nel cassetto il confronto, lasciarsi conquistare lentamente dai personaggi e dal nuovo background, evitando i pregiudizi ed i paragoni diretti con il passato. Gli autori decisero subito di abbandonare la pesante eredità della prima esperienza, puntando a qualcosa di inedito, e furono ricompensati. Il giudizio negativo sui primi episodi infatti si modellò con il tempo, la crescita dei protagonisti fu fondamentale, le personalità e le situazioni acquisirono spessore e TNG divenne la serie che tutti gli appassionati sognavano. La trama di questo show fantascientifico ricalca le tematiche tanto care a Roddenberry e quindi ritroviamo i sentimenti, l’esplorazione dell’ignoto, gli alieni e le problematiche sociali. Sono passati 78 anni dai viaggi interstellari della prima Enterprise e l’Universo conosciuto si è ampliato rivelando nuove civiltà. I Klingon ora sono alleati della Federazione e le navi spaziali sono gigantesche arche che attraversano il cosmo. La storia di Star Trek è ricca di richiami di tipo sociale, il suo creatore, fin dai tempi di Kirk e Co., ha rotto numerosi schemi, mettendo sullo schermo situazioni veramente alternative. In questa serie, la tradizione viene rispettata ed ecco che sulla nuova Enterprise-D i pregiudizi vengono superati a “velocità curvatura” affidando il timone prima, e la sezione tecnica poi ,al tenente Geordi LaForge (LeVar Burton), un portatore di handicap del 24° secolo. Geordi è non vedente dalla nascita e, per sopperire alla sua cecità, utilizza un particolare visore a sensibilità termica. Anche l’abbondante presenza femminile ci conferma una controtendenza tipicamente trekkeriana. Bene, ora saliamo in plancia per fare la conoscenza del nuovo equipaggio. Al comando troviamo il flemmatico Jean-Luc Picard (interpretato dall’attore shakespeariano Patrick Stewart), capitano dal grande carisma, che gestisce con equilibrio e saggezza ogni situazione; al suo fianco il “numero uno” William Riker (Jonathan Frakes), coraggioso ed affidabile primo ufficiale, con un debole per il gentil sesso, e Natasha Yar (Denise Crosby), la responsabile della sicurezza (anche se solo per la prima stagione). Non meno importanti sono il tenente comandante Data (Brent Spiner), androide in cerca di emozioni umane, la dottoressa Beverly Crusher (Gates McFadden), medico di bordo, il consigliere Deanna Troi (Marina Sirtis), una Betazoide sensitiva e “l’enfant prodige” Wesley Crusher (Wil Wheaton). Ma la vera novità è rappresentata dal tenente Worf (Michael Dorn), primo Klingon al servizio della Federazione Sulla nuova nave di classe Galaxy tutto è più grande e raffinato, decisamente meno militare di quanto visto in precedenza. Gli intrattenimenti a bordo non mancano, ma il più gettonato è il ponte ologrammi, moderna sala giochi capace di riprodurre ambienti e situazioni reali che possono andare dal semplice divertimento, al più complesso addestramento. La prima stagione è la meno entusiasmante, i personaggi sono alla ricerca di identità e di un look, che si affinerà col tempo. Dalla seconda serie in poi le “comparse” diventano il cuore di questa nuova produzione, prendono coraggio, imparano a conoscersi e ad interagire con la nave acquisendo fiducia nei propri mezzi. Anche gli ambienti e le scenografie migliorano drasticamente puntata dopo puntata. Da sottolineare il coraggio di Paramount che, dopo la prima stagione non proprio da urlo, decise di proseguire e vide i suoi sforzi premiati da pubblico e critica. Star Trek TNG divenne una cosa a sé e, senza dubbio, una delle serie più amate dai trekkers di tutto il mondo. Al suo attivo ha ben 178 episodi distribuiti in 7 stagioni e 3 film cinematografici (+ uno in arrivo). Il cofanetto targato Paramount è molto originale, la livrea è decisamente hi-tech con forme futuristiche in sintonia con la filosofia “next generation”. All’interno di un elegante raccoglitore sono contenuti i sette dischi che includono i 25 episodi della prima stagione ed un libretto introduttivo. Dal punto di vista tecnico gli episodi sono proposti in formato video 4:3, i menù sono molto curati in perfetto “look Flotta Stellare” con in sottofondo il motivo musicale portante o i motori dell’Enterprise. Il fronte linguistico comprende le tracce audio italiana, francese, spagnola e tedesca Dolby Digital mono e la colonna sonora originale inglese in Dolby Digital 5.1, accompagnate da una grande quantità di sottotitoli tra cui l’inglese, l’italiano, il francese, lo spagnolo e l’inglese per non udenti. La sezione extra invece è soddisfacente ed include 4 interessanti dietro le quinte di circa 15 minuti ciascuno (in inglese con sottotitoli italiani) che raccolgono le testimonianze dei produttori e degli attori. Segnaliamo, con un pizzico di rammarico, che le edizioni americana ed inglese si pongono un gradino sopra al box nostrano, per la presenza della traccia audio in 5.1. Malgrado i peccatucci di gioventù, tra l’altro comuni alle prime stagioni di molti serial, il box DVD dedicato alla prima stagione di Star Trek The Next Generation rimane un acquisto obbligato per tutti i fan della serie. Lunga vita e prosperità…almeno fino al prossimo cofanetto!