Il proprietario cinese di un caratteristico ristorante nei pressi di Piazza di Trevi, è in partenza per la Cina. Frattanto arriva il giovane cinese Ciu Ci Ciao, che l'autista Bombolo conduce al ristorante dove si trova il maître Vincenzo. Intanto la scena si sposta in una località nei pressi di Roma, dove l'ispettore di polizia Nico Girardi con la moglie sta costruendo una casetta definita abusiva dal vigile comunale mandato a controllare. Alla sera nel ristorante affollato un fotografo ritrae gli avventori, rilasciando uno scontrino; alla chiusura del locale Ciu Ci Ciao, il maître Vincenzo e Bombolo vedono che ad un tavolo è rimasto un cliente; quando si avvicinano però si accorgono che è morto. Spaventati, pensano di caricarlo sull'auto e, trovato in tasca l'indirizzo, lo portano nella sua abitazione in Viale Carso. La polizia inizia le indagini affidate all'ispettore Girardi, che ha una gamba ingessata; pensando che sulla foto ripresa al ristorante possa trovarsi qualche elemento, raggiunge il fotografo e scopre che è un ricattatore; dopo un inseguimento per le strette strade di un paesello laziale, riesce ad avere i negativi della foto, ma da essa egli non può ricavare l'identità dell'assassino. Intanto si sa che il defunto aveva una scatolina d'oro nella quale teneva pastiglie di medicina e che è morto a seguito di arsenico: qualcuno dunque aveva sostituito la medicina con pastiglie d'arsenico. I sospetti, dapprima puntati sul personale del ristorante, infine si concentrano sul proprietario cinese del locale; egli infatti aveva finto di partire. Vistosi scoperto, prende in ostaggio la moglie e il bambino dell'ispettore Girardi al quale dà un ultimatum per cui devono trovarsi a Fiumara Grande. Durante l'incontro, l'ispettore lancia l'involucro di gesso della gamba contro il cinese liberando così moglie e figlio. Lieto fine come nelle comiche finali degli anni venti a cui si ispirano anche molte sequenze.