Uscito dal carcere, l'informatore della polizia "Er Soffia" riferisce all'amico brigadiere Vasco Sacchetti che un grosso spacciatore di droga colombiano sta per offrire, pur non conoscendolo personalmente, ad Angelo l'"Americano", losco padrone di un night della capitale, l'esclusiva del suo prodotto per la zona del Lazio. Sacchetti, riuscito con uno stratagemma ad arrestare Angelo, si sostituisce a questi e si reca all'appuntamento col colombiano, Carlos, portando un miliardo in banconote false, prelevate dal magazzino della polizia. Mentre sta per incastrare e arrestare il malvivente con il suo luogotenente l'operazione viene rovinata per colpa di due suoi colleghi. Cosicchè i malviventi riescono a sottrarre la valigetta col denaro falso e fuggono; il capo di Vasco gli toglie il caso; Angelo è liberato per mancanza di prove. Mentre "Er Soffia", per punizione, viene assassinato dai colombiani, Sacchetti apprende che il miliardo falso è già spacciato a Milano, dove si reca subito in aereo. Frattanto il brigadiere milanese Silvio Caporati, che sta dando la caccia ai falsari, in una retata, arresta anche Sacchetti. Chiarito l'equivoco, Caporati è obbligato a far ripartire il collega per la capitale: Vasco riesce con uno stratagemma a non partire e giunge nella casa del luogotenente di Carlos proprio in tempo per salvare la vita di Caporati ed ottenere dal malvivente il recapito dell'amante di Carlos. Sorvegliando la casa della donna i due poliziotti assistono alla morte del malvivente per infarto: impadronitisi del cadavere, lo fanno passare per vivo, e possono così incontrare il misterioso personaggio che è a capo dell'affare droga in Italia. Scoprono che si tratta dell'ing. Aldo Rotelli, un benefattore internazionale, lo raggiungono e stanno per arrestarlo, quando quello fugge, affidandoli ai suoi accoliti, perchè li uccidano. Ma i due si salvano, e, raggiuntolo a Venezia, trovano la droga in una nave colombiana e denunciano pubblicamente Rotelli durante una cerimonia ufficiale. Dopo un inseguimento rocambolesco nella laguna, il malfattore viene arrestato, ma il questore si attribuisce tutto il merito dell'operazione, e i due brigadieri, amareggiati, decidono d'andare al casinò a giocarsi il miliardo falso