Yugoslavia, ultimi mesi del 1991. Tre amici italiani si recano, come ogni anno, a caccia in Bosnia. All’arrivo non trovano la solita guida, ma la figlia, che dopo qualche titubanza, accetta di accompagnarli nella foresta. Durante la battuta, Paolo, uno dei tre cacciatori, viene ferito da una fucilata. Finito il divertimento, inizia l’incubo. Raggiunto l’ospedale in città, i cacciatori e la ragazza si ritrovano in una metropoli assediata dai tiri criminali dei cecchini. Per conquistare la salvezza dovranno imbarcarsi in un’avventura ad alto rischio. Maurizio Zaccaro mette in scena la tragedia bosniaca con tono asciutto e con l’occhio vigile di chi vuole raccontare una guerra molto vicina e troppo dimenticata.