Momo, una piccola orfana, vive sola in un abitacolo situato nell'interrato di un vecchio anfiteatro abbandonato. Ha molti amici Beppo, lo spazzino, Nicola il muratore, il cantautore, il barbiere, il barista, i fanciulli della borgata (suoi compagni di gioco) perché possiede la rara dote di saper ascoltare gli altri. Ma un giorno arriva nell'anfiteatro una macchina lussuosa e ne scende un uomo grigio, un "ladro di tempo", il quale, ripetendo il motto "il tempo è denaro", cerca di conquistare la bimba rovesciandole addosso una quantità di bambole-robot, simbolo del consumismo, reclamanti "cose belle". Ma sconvolto da un gesto carezzevole di Momo, che fa vacillare il suo grigio-gelo, si lascia sfuggire il segreto degli "uomini grigi": rubare il tempo agli uomini e renderli frenetici per il guadagno, distogliendoli dai rapporti umani più genuini. Momo si sforza inutilmente di dissuadere gli amici dal farsi rubare il tempo dagli "uomini grigi", che appiattiscono e raggelano progressivamente la borgata., essiccando come tabacco da fumo le splendide e multicolori "ore del cuore" rubata agli uomini. Finché, guidata da una benefica tartaruga, Momo riesce a penetrare nella sede del "custode del tempo", il maestro Hora. Seguendo i suoi saggi consigli, sgomina gli "uomini grigi" e restituisce vita e serenità alla borgata.