In una cittadina di provincia francese, nell'inverno 1939-'40 mentre il marito Henri recita Racine o presiede dibattiti letterari o colleziona vasi liberty, la farmacista Eliane Michou si lascia conquistare da Armand, garzone di bottega che ne approfitta per vendicarsi della borghese padrona sottoponendola a ogni umiliazione. Non pago, Armand sfrutta l'infatuazione della donna per condurla al massimo dell'abiezione: la costringe, infatti, a consegnargli su di un piatto d'oro Justine, innocente verginella. Consumato il rituale sacrificio all'amore e al proletariato vindice, Eliane ingerisce pasticche suicide che, forse, risulteranno pleonastiche poiché la casa, colpita da una bomba, si avvolge di fiamme purificatrici.