Il bavarese Christian Diestl partecipa dapprima con entusiasmo alla seconda guerra mondiale; ma l'euforia derivante dall'accettazione delle mete ideali conclamate dalla propaganda nazionalsocialista, è destinata a sfumare a poco a poco. Il contatto con gli orrori della guerra costringe Christian a prender coscienza di alcuni elementari principi di morale naturale, invano conculcati dalla legge di guerra e dall'ideologia nazista. Egli si rifiuta di arrestare dei giovani francesi e di assassinare feriti inglesi inermi. Alla vigilia del crollo Christian cerca conforto presso una francese di costumi leggeri, che però custodisce nel cuore sentimenti di umanità e di bontà. Allorchè, inorridito per aver scoperto un campo di sterminio per ebrei, egli frantuma la propria arma, l'esercito tedesco è in rotta e le divisioni alleate marciano su Berlino. Christian è abbattuto dal mitra di due giovani americani. Si tratta di due amici che si trovano riuniti nella fase finale della guerra. Uno è Noah Aekerman, un ebreo timido e buono, che col suo coraggioso comportamento si è imposto al rispetto dei camerati dopo un periodo di tensione, favorito da pregiudizi razziali; l'altro è Michael Whitaker, un impresario gaudente e ricco, che dopo avere inutilmente tentato di sottrarsi al servizio militare, riconquista la bella fidanzata accettando la sua parte di rischio e tornando al fronte. Questi sono i due americani che - su una strada della Germania invasa - uccidono il biondo combattente germanico: tre simboli inconsapevoli del destino di una generazione.