Clandestinamente e dopo non poche difficoltà, la giovane messicana Maya riesce ad entrare negli Stati Uniti. Qui si ricongiunge alla sorella maggiore Rosa, impiegata come donna delle pulizie in un grattacielo dove si trovano gli uffici delle più importanti compagnie d'affari di Los Angeles. Rosa vive in città da anni ed è sposata con figli, ma il marito sta molto male e necessita di cure costose che lei non sempre può permettersi. Rosa accompagna Maya a parlare con il responsabile dei dipendenti, un uomo senza scrupoli che impone il pugno di ferro, orari senza limite e salari ridotti all'osso. Nessuno protesta per paura di essere licenziato, e anche Maya a queste condizioni prende servizio. Non riesce però ad accettare tutto in silenzio, e così quando negli uffici si affaccia il sindacalista Sam, ritiene di doverlo seguire nel suo operato. Sam fa opera di mobilitazione presso gli altri lavoratori, ma le reazioni sono contrastanti: se alcuni sono d'accordo, in molti la paura di perdere il posto prevale su possibili rivendicazioni e tra questi c'è anche Rose. Tra le sorelle la situazione comincia a farsi tesa. Quando sei lavoratrici vengono licenziate, Maya scopre che è stata proprio Rose a denunciarle e la rabbia reciproca esplode con forza. Poco dopo Maya ruba in un negozio i soldi che servono a mandare all'università un giovane del gruppo di lavoro. Intanto il corteo dei lavoratori, organizzato da Sam, sfila compatto davanti agli uffici, chiedendo garanzie e giustizia. Arriva la polizia e i manifestanti vengono arrestati. Quando è il turno di Maya, si scopre che su di lei pesa l'accusa di furto...