Cesare, secondino in un penitenziario, è un uomo bonario, che cerca di aiutare i detenuti. La sua bontà gli procura spesso dei guai, ma Cesare non se ne rammarica e si consola tenendo una specie di diario, nel quale vengono annotate le vicende dei prigionieri a lui più cari. Tra questi Walter, il giovane ed elegante commesso di una gioielleria, che per il suo temperamento romantico e il suo carattere, si lascia raggirare da una bella truffatrice. Questa, con uno stratagemma, gli sottrae un prezioso gioiello. La buona fede del giovane non viene riconosciuta e finisce in prigione. Più tardi la donna, pentita, restituisce il gioiello. L'innocenza di Walter non può più esser messa in dubbio: per i due protagonisti della vicenda si prospetta un roseo futuro. C'è poi il caso di Peppino, uno spostato, per il quale il carcere è un soggiorno ideale dove può fare una vita tranquilla e spensierata: per conquistarselo architetta un divertente imbroglio. Diversa è la vicenda di Giulio, un fannullone, che alza volentieri il gomito. Essendo in preda ai fumi del vino, viene coinvolto, senza saperlo, nell'impresa notturna di una banda di ladri, di cui si pensa sia un membro. Anche per lui scoccherà l'ora della giusta liberazione; ma la lezione non gli è servita e Cesare se lo troverà una sera di nuovo ubriaco in un autobus e dovrà nuovamente prendersene cura.