Il film è tratto da un libro autobiografico di Gavino Ledda, che da pastore analfabeta diventerà letterato e professore universitario di glottologia, e racconta diciotto anni della sua vita. Siamo nel 1938 a Siligo in provincia di Sassari, Sardegna. Figlio di un pastore dispotico e violento, a sei anni, dopo pochi mesi di scuola Gavino è costretto ad abbandonare gli studi per diventare pastore anche lui. Così cresce nel completo isolamento, privo di contatti umani e privo di qualsiasi contatto con la civiltà. Solo l'arruolamento nell'esercito, a 21 anni, rappresenterà la via di fuga da un'oppressione apparentemente senza scampo e gli darà la possibilità di emanciparsi dal rapporto di "servitù" che lo assoggetta al padre. Lì infatti Gavino si accosta per la prima volta alla cultura, grazie ad un compagno di leva ( Nanni Moretti ). che gli presta un vocabolario d'italiano. Questo segnerà l'inizio del riscatto che lo proietterà in una nuova ed avvincente dimensione fatta di cultura e di libertà.