Clara Manni, commessa in un negozio di tessuti, viene chiamata, per la sua bellezza, a interpretare un film, che ha successo. Altre parti le vengono offerte, in cui ella potrà mettere in valore le sue doti fisiche; ma un produttore, Gianni Granchi, s'innamora di lei e la sposa, impedendole di girare quei film. Egli vuole che si faccia valere per doti di artista; ma il film "Giovanna d'Arco", che ha realizzato per lei, risulta un fiasco. La rovina economica spinge Gianni a tentare il suicidio e Clara, per salvarlo, riprende a recitare nel film, che il marito aveva scartato. Ma anche il matrimonio l'ha delusa ed essa finisce per accettare le premure di un giovane diplomatico, col quale fugge. Si tratta però di una nuova delusione: ella scopre ben presto che il suo spasimante non era animato da una sincera passione. Ritorna al cinema nella speranza d'affermarsi come vera artista; ma il tentativo non riesce. Le uniche doti che i produttori apprezzino in lei sono le doti fisiche. Alla fine, sentendosi vinta, si rassegna ad accettare le parti insulse che le offrono, ed a vivere una vita senza amore.