Happy Days Motel è insieme un road movie, un noir contemporaneo e una commedia acida e surreale. Racconta il grottesco e sconclusionato viaggio di un uomo normale, Balti – uno che dalla vita non si aspetta altro che di essere lasciato dove sta – in una dimensione popolata di personaggi ai limiti: Laura ha perso sua figlia dopo 7 anni di coma e da allora vaga senza meta, fino a fermarsi e insediarsi sul dondolo del motel, Dustin è un meccanico autolesionista che arrotonda facendo il gigolò, ma con un approccio estremamente professionale, quasi medico, e una casistica di clienti soddisfatte al 100% grazie al suo infallibile questionario, Lupo e Candy sono un’improbabile coppia di innamorati platonici, lui è un cinquantenne tossicodipendente, un tempo conosciuto in quanto testimonial di una nota marca di biscotti, lei invece è una liceale maniaco-compulsiva, che passa il suo tempo ad allineare le lattine negli scaffali dei supermercati.
L’arrivo di Balti al motel del titolo scatena una reazione a catena che obbligherà ognuno dei personaggi a confrontarsi con i propri desideri più profondi.