Sullo sfondo storico della fine del Regno Pontificio e dei moti rivoluzionari che portarono all'Unità d'Italia, il film segue le vicende di Monsignor Colombo da Priverno, alto prelato, Giudice della Sacra Consulta, Commissario della Polizia Pontificia, chiamato a giudicare tre giovani patrioti, uno dei quali scopre essere suo figlio. Il giovane Cesare Costa nacque a sua insaputa dalla fugace relazione con una nobildonna romana, la contessa Flaminia Ricci che, attribuendo al Monsignore la paternità del giovane, gli chiede di intercedere per salvare la vita di suo figlio. A causa di una attentato dinamitardo compiuto con i compagni Monti e Tognetti nelle fogne della caserma Serristori dove perdono la vita ventitré zuavi francesi filo-papalii, soldati dell'esercito che il Papa Pio IX ha chiamato per difendere lo Stato Pontificio dall'avanzata di Giuseppe Garibaldi, Cesare rischia ora la pena di morte.