Claire Bennett soffre. Il dolore fisico che la tormenta è reso evidente dalle cicatrici che le segnano il corpo e dal modo in cui cammina, barcollando e sussultando ad ogni passo. Ma non riesce a nascondere neppure la sua sofferenza interiore. Rude al limite dell’insulto, Claire non riesce quasi a gestire la sua rabbia quando interagisce con gli altri. Ha cacciato via il marito, ha allontanato gli amici - perfino il suo gruppo di sostegno per il dolore l’ha buttata fuori. L’unica persona che le è rimasta accanto, in un’esistenza altrimenti solitaria, è la sua governante, Silvana, che a fatica sopporta il bisogno continuo di Claire di superalcolici e antidolorifici. Ma il suicidio di Nina, una donna che frequentava il suo stesso gruppo di sostegno, la colpisce molto. Mentre continua a farsi domande sulla morte di una donna che a malapena conosceva, Claire si ritrova a esplorare il confine tra la vita e la morte, l’abbandono e la tristezza, il pericolo e la salvezza. Entra così nella vita del marito di Nina e del figlio che la donna ha lasciato.