La prima stagione ci ha lasciati con l’apertura di un grande vuoto di potere. Pietro che evade dal furgone penitenziario, i ragazzi di Genny caduti nell’imboscata di Conte e Ciro che spara a Genny: l’era del clan Savastano, che un tempo regnava incontrastato su Napoli Nord, sembra. A contendersi quello che una volta era il regno dei Savastano sono in tanti. A partire da Ciro, “l’immortale”, che da subito riprenderà a tramare nell’ombra, esplorando vecchie e nuove alleanze, con l’obiettivo di compiere il grande salto a cui ha sempre mirato. Un obiettivo che mai come ora sembra essere alla sua portata. C’è Conte che nella prima stagione aveva proposto un’alleanza ai boss dei clan vicini ai Savastano e ora si aspetta una risposta. Un’alleanza in cui tutti dovrebbero avere lo stesso peso, ma su cui Conte, con la forza e il carisma che lo contraddistinguono, farà di tutto per imporre la sua egemonia. Ci sono Malamò e uno sparuto gruppo di “soldati” rimasti fedeli ai Savastano, che ora vivono asserragliati in un pugno di case, apparentemente condannati a morire soffocati dalla nuova alleanza, qualunque essa sia. Aspettano Don Pietro, fedeli fino alla morte. E infine, in bilico tra la vita e la morte, c’è Genny, il figlio di don Pietro, colui che è stato il reggente in assenza del padre e che ha visto crollare in pochi mesi un impero costruito in vent’anni di fatica.