Carico di un grosso debito verso un americano, Peter Plunkett, ultimo rampollo di nobile schiatta irlandese, trasforma il suo castello tra paludi e brughiere in un hotel per turisti agiati e in cerca di emozioni, in ciò aiutato da camerieri ed uomini di fatica, che provvederanno a far da fantasmi. Un gruppo di turisti d'oltre Oceano arriva sul posto e si installa tra i vecchiumi dello scomodo maniero, dove i finti fantasmi si producono fin dalla prima sera in apparizioni tra il patetico ed il macchinoso. Riprendono però vigore i fantasmi veri, soprattutto la coppia Martin Mary, condannati da due secoli a ripetere la scena di lui che, nel dì delle nozze, pugnala la sposina ritenuta a torto fedifraga e di questa in lacrime, con replica la notte successiva. Finchè i ruoli si intrecciano e scambiano, poichè la bionda Sharon (figlia del creditore americano, deciso da parte sua a venire in possesso del castello irlandese) è circuita dal bramoso Martin, mentre Mary si innamora di Jack (il marito di quella) il quale, stanti i non pochi problemi con Sharon, la ricambia con trasporto. Fra tutti si aggira Plunkett, che beve whisky, organizza spaventose cene a base di merluzzo e pensa al suo incerto avvenire. Poi i turisti, presto seccati e delusi, partono; i fantasmi finti tornano a far da servi e giardinieri e il castello molto probabilmente non passerà in mani americane: vi resteranno le ombre innocue di tutti gli antenati Plunkett insieme al loro inguaiato discendente.