In una torrida estate veneta, nelle campagne che lambiscono il Po e in uno scorcio degli anni '50, i membri di una famiglia della bassa borghesia industriale, trascorrono ore spensierate in una splendida villa. L'ingegnere insegue fantasie senescenti nella camera di una servetta disponibile. L'intemerata moglie dello stesso si abbandona a furiosi amplessi con un dipendente dell'industria familiare. Il demente figlio adolescente ricerca dai buchi delle serrature i primi fremiti dei sensi. Tutto viene sconvolto quando, a causa della morte della propria madre, giunge nella villa una taciturna e seducente nipote: la servetta viene licenziata e alla nuova venuta si chiede di accettare il ruolo di umile schiava; ma lei si rifà altrimenti.