Gwyneth Paltrow mette in scena il tragico e il poetico attraverso il prisma del melodramma con il suo ritratto della poetessa americana Sylvia Plath. Figura leggendaria nei salotti letterari - nonché ruolo da tempo corteggiato da numerose leading ladies di Hollywood - artista interpretabile in mille modi, come i suoi versi, la Plath è stata via via descritta come una donna equilibrata e maniaco-ossessiva, depressa ed esuberante, psicopatica e ninfomane. E ancora: dipendente da sonniferi, vittima di un complesso d'Elettra, masochista e perfino misogena. O femminista. Soffrì la paranoia, gli effetti dei trattamenti elettroshock e l'influenza della madre, ed ebbe una relazione tormentata quanto spettacolare col poeta inglese Ted Hughes.