Nobildonna di antica famiglia scozzese, lady Grace Elliott è a Parigi negli anni bui della rivoluzione. Arrivata in Francia nel 1786 come amante del principe Filippo, duca d'Orléans, all'inizio delle sommosse Grace ha ormai chiuso questa relazione ma, nonostante divergenti opinioni politiche, i due sono rimasti legati da amicizia. Nell'agosto 1792, il giorno dell'assalto alle Tuileries da parte del popolo, Grace riesce a lasciare la città e a raggiungere la casa di campagna a Meudon. Nel settembre, dietro l'insistenza di un'amica, Grace torna a Parigi per aiutare un fuggitivo. Si tratta di Champcenetz, governatore proprio delle Tuileries. Questi è acerrimo nemico del duca d'Orléans, Grace stessa non lo stima, eppure insiste nel nasconderlo a casa sua, anche a rischio della vita. Nel gennaio 1793 Grace non riesce ad impedire che il duca d'Orléans voti a favore della morte del Re. Lo scontro tra i due sembra consumato. Una riconciliazione arriva solo nel mese seguente, quando Filippo cerca invano di procurare un passaporto di uscita per Grace. Nell'aprile 1793, in seguito al tradimento del generale Dumouriez, la famiglia d'Orléans viene bandita. Ricevuta a casa la visita della guardia nazionale, Grace viene arrestata. La sua permanenza in prigione dura poco, fin quando una lettera e un intervento di Robespierre arrivano a scagionarla. Le teste continuano a cadere, ma lei sopravvive.