All'uscita dal teatro, una ventina di persone dell'alta società si ritrovano, per una cena, nella villa di città di Edmondo e Lucia Nobile. Mentre gli ospiti arrivano, i servitori, al contrario, ad eccezione del maggiordomo, se ne vanno con un pretesto o con l'altro, come sotto l'influsso di un presagio. Terminata la cena, il gruppo si riunisce in un vasto salone da ricevimento per ascoltare una famosa pianista. Si fa tardi, e gli ospiti decidono di rincasare: ma ecco, quasi un'insormontabile cortina fosse calata davanti a loro, nessuno riesce più a varcare la soglia del salone. Col trascorrere delle ore, la situazione diventa intollerabile: pur intestardendosi nel voler conservare il decoro del rango e una parvenza di etichetta, pian piano i prigionieri della misteriosa "presenza" si liberano dei loro freni inibitori, rivelandosi per quello che sono: pervertiti, ipocriti, lussuriosi, violenti. Quando l'esplosione di violenza raggiunge il massimo, il sacrificio della giovane Letizia, che si offre al padrone di casa, determina la fine dell'incubo. Finalmente liberi, gli invitati di casa Nobile ringraziano il Cielo con un solenne "Te Deum", al termine del quale, però, si trovano di nuovo di fronte l'invisibile muro.