Dopo una rischiosa esercitazione sullo stretto di Gibilterra - alla fine della quale gli capita di inseguire e far precipitare da uno strapiombo la jeep di un agente segreto che ha sparato sul serio - l'agente inglese James Bond ''007'' viene inviato a Bratislava, per coprire la fuga del generale russo Georgi Koskov, che diserta dal Kgb. Qui intuisce che Kara Milovy, una graziosa violoncellista cecoslovacca, è stata utilizzata per assassinare il disertore, e la risparmia, colpendo con precisione l'arma da lei goffamente impugnata. Trasferito in Inghilterra Koskov attraverso un gasdotto, 007 ricupera Kara e la porta avventurosamente in salvo sulla neve a Vienna, utilizzanto come bob l'astuccio del suo violoncello. Di qui parte ben presto in volo per Tangeri, alla ricerca del generale Leonid Pushkin, che il collega disertore ha accusato agli inglesi come ideatore del piano ''Smiert Spionem'', morte alle spie. 007 riesce ad appurare che Pushkin è in realtà un'''onesta'' spia, mentre il criminale vero è proprio Koskov, coinvolto con un trafficante d'armi, il micidiale Brad Whitaker, in una colossale operazione d'armi, diamanti e droga. Attraverso spettacolari avventure, 007 raggiune perciò l'Afganistan, e con l'aiuto di un capo dei ''muhjaedin'' manda a vuoto all'ultimo minuto l'operazione, dopo un acrobatico corpo a corpo con Whitaker sul vuoto, dall'aereo pilotato in emergenza da Kara.