È l'ultima notte del 1981 in una città di provincia. Emigrato a Roma nel 1968, dove ha fatto l'attore, Giovanni ritorna a casa perché Pippo, il fratello gemello, è morto suicida. Giovanni, che è stato un'icona della ribellione come protagonista di I pugni in tasca, durante gli anni ha cercato di mantenersi lontano dalla famiglia, ma il distacco non ha placato la sua inquietudine: le delusioni causate alla madre, le gioie sottratte al fratello si mescolano con un indistinto senso di colpa derivante dall'amore burrascoso con Vanda, ex amante del fratello morto.