Alla vigilia di sferrare l'attacco decisivo contro Vercingetorige, Giulio Cesare incarica Claudio Marcello ed altri tre suoi legionari di individuare e distruggere una grossa catapulta costruita dai Druidi. I valorosi sono però fatti prigionieri. Riescono comunque a fuggire e Claudio Marcello condurrà a termine la rischiosa impresa affidatagli, distruggendo la micidiale macchina proprio mentre i due eserciti avversari stanno per iniziare la battaglia. Dopo la vittoria dei Romani, elogiato da Giulio Cesare per il suo ardimento Claudio Marcello si recherà a Roma insieme con la donna che ama.