Grande classico indefinibile nei generi, come accade a certi film con regole proprie e sortilegi non decifrabili. Uno scrittore americano è a Vienna in cerca di un amico che forse è morto. Elementi indimenticabili, la Vienna notturna, i sotterranei, il mistero che incombe, il ghigno cinico di Welles e la sua fuga nelle fogne, la composizione per arpa di A. Caras che attraversa tutto il film. E la famosa battuta sull’orologio a cucù inventato dagli svizzeri in 700 anni di pace e democrazia. G. Greene firma il libro, C. Reed il film.