Girato nella stanza di un motel al confine tra Messico e Usa, El Sicario di Gianfranco Rosi racconta la storia di un killer messicano addestrato dall'Fbi sul quale pende una taglia di 250.000 dollari. Incappucciato per tutta la durata del film, l'uomo racconta la storia della sua vita disegnandone gli avvenimenti principali, con le stesse mani che hanno torturato e ucciso centinaia di persone. Presentato al Festival di Venezia 2010, il film č ispirato al volume El Sicario: The Autobiography of a Mexican Assassin di M. Molloy e C. Bowden. Pure a Venezia, ma nel 2008, era stato presentato Below Sea Level, un documentario con cui Rosi si cala nella quotidianitą di una comune hippy che vive ai confini della societą, accampata in una base militare dismessa a duecentocinquanta chilometri a sud-est di Los Angeles a quaranta metri sotto il livello del mare. Sei personaggi che per quattro anni Rosi ha seguito con la sua telecamera lą dove la societą li ha spinti per non vederli. Al 1994 invece risale Boatman, un viaggio senza destinazione lungo il Gange dove, traghettato dal barcaiolo Gopal, Rosi osserva il paesaggio indiano che sfila davanti ai suoi occhi. Nell'avvicendarsi di bagnanti, pescatori e pellegrini diretti a Benares, l'unico immutabile punto di riferimento č Gopal, che diventa suo malgrado protagonista, narratore, confidente del regista.