Marzo 1988. La giovane Ellen Gulden, a colloquio con l'avvocato in seguito all'autopsia effettuata sul corpo della mamma di lei, racconta lo svolgersi dei fatti. Ellen si è trasferita a New York, dove scrive e intende affermarsi come giornalista. Ma eccola tornare a casa, nella piccola Langhorne, in occasione del compleanno del padre George, professore di letteratura brillante e pignolo. Subito infatti critica l'ultimo articolo della figlia, e Brian, il fratello più piccolo, non ha il coraggio di dire che è stato bocciato all'esame universitario. La mamma Kate, casalinga dalle mille attività, dopo una visita medica, apprende di avere il cancro e di dover subire un intervento. Ellen vorrebbe tornare a New York ma, dopo molte discussioni, capisce di dover restare accanto alla mamma, anche se ciò potrebbe costarle la carriera. Alla cena del Ringraziamento George invita un famoso poeta, che però gli dice di apprezzare poco un suo tentativo di scrivere un romanzo. Per George il colpo è duro. Ellen, che lo ha anche visto in compagnia di un'allieva, lo accusa di egocentrismo. A Natale le condizioni di Kate si aggravano. Dopo un breve ricovero, torna a casa sulla sedia a rotelle. Passato il capodanno 1988, Kate peggiora e un giorno chiede alla figlia di aiutarla a morire. Dopo un momento di incertezza, Ellen decisamente rinuncia. Arriva George, Kate chiede anche a lui la stessa cosa e, poco dopo, muore. Si torna all'inizio, e l'avvocato conferma che la morte è avvenuta per un eccesso di morfina. Uscita dallo studio, Ellen va sulla tomba della madre, dove arriva anche George. Si chiariscono: nessuno ha aiutato Kate a morire, deve essere stata lei da sola ad ingerire il farmaco nella dose letale. Padre e figlia si ritrovano nel dolore.