New York City, anni ’70. Luci ed ombre nella vita di Miguel Piñero, artista maledetto, icona latino-americana e precursore del rap e dell’hip-hop. La sua storia comincia come quella del classico criminale di mezza tacca: viene incarcerato per spaccio di droga e passa diversi anni nella prigione di Sing Sing. Durante la prigionia sviluppa il suo estro creativo e firma l’opera Short Eyes, per la quale vince un ambitissimo premio teatrale. Questo lavoro gli apre le porte del successo: Miguel Piñero diventa un nome ricercatissimo, tanto a Broadway quanto a Hollywood. Ma gli eccessi della celebrità sono duri da digerire, per chi è uscito dal ghetto la strada più facile da seguire è quella dell’autodistruzione…