Napoli, 1932. Luigi Alfredo Ricciardi è commissario della Mobile. Catturare gli assassini è la vocazione e l’ossessione di Ricciardi, che si porta dentro un terribile segreto: vede il fantasma delle persone morte in modo violento. Per questo Ricciardi si dedica in modo totalizzante al suo lavoro, gli manca la maggior parte degli strumenti usati oggi per risolvere i delitti, ma è dotato di straordinarie doti intuitive, di un’ossessiva tenacia ed è come guidato dalle ultime parole delle vittime, che sembrano sollecitarlo a cercare giustizia. La sua aura di mistero allontana i suoi colleghi ma la sua solitudine verrà scalfita dall’incontro con due donne, diverse ma ugualmente affascinanti.