A Rotterdam, alla fine degli anni Venti, Jacob Katadreuffe, giovane avvocato praticante, viene arrestato, nonostante si proclami innocente, dopo che uno dei più potenti amministratori della città, Dreverhaven, è stato trovato assassinato. Interrogato, Jacob va indietro con la memoria alla propria infanzia. Lui è il figlio illegittimo di Joba e di Dreverhaven, nella casa del quale lei era domestica e che si è sempre rifiutata di sposare.. Cresciuto in povertà e con una madre sempre chiusa nel silenzio, Jacob ha tuttavia sentito una forte ambizione a crescere e migliorarsi. Ottenuto un prestito, acquista una tabaccheria ma l'affare fallisce e lui è costretto alla bancarotta e deve affrontare un processo per debiti. Mostrando una inaspettata conoscenza della lingua inglese, si fa assumere in uno studio legale, dove comincia a lavorare in sordina ma ben presto si fa apprezzare e studia anche per diventare avvocato. Quando scopre che Dreverhaven presiede la banca che gli ha concesso il prestito, capisce di essere il bersaglio di un forte desiderio di rovina e distruzione. Non riesce a dichiarare il proprio amore a Lorna, giovane segretaria, vede morire la madre e ha, infine, uno scontro col padre, che si risolve con la morte violenta del vecchio che però, in una lettera, lo riconosce finalmente come figlio. Lui ha voluto morire, ma oggi Jacob vive ancora nel ricordo contrastato di questo tormentato rapporto col padre.