Il parroco di Brescello è stato promosso Monsignore e trasferito a Roma dove si trova anche Peppone, eletto senatore. I due non si vedono mai ma la nostalgia per Brescello li unisce inconsapevolmente. Il miracolo inaspettatamente si avvera: a Brescello scoppia una grossa lite tra comunisti e cattolici e il PCI da una parte e il Vaticano dall'altra non trovano di meglio che inviare sul posto don Camillo e Peppone, quali elementi moderatori, perché si raggiunga un accordo circa la costruzione della Casa del Popolo la cui edificazione richiederebbe la demolizione di una piccola cappella votiva. Altre grane opporranno Don Camillo a Peppone: il matrimonio del figlio di Peppone; l'oltraggio subito dalla compagna Gisella; i fatti di luglio, ma alla fine i due tornano a Roma stringendosi la mano