Il quarantenne Carlo Ruggeri, direttore amministrativo di un'azienda a Milano, vive felice con la moglie Liliana e il piccolo Paolo. Sta trattando l'acquisto di un nuovo appartamento perché deve lasciare quello in cui si trova. Convocato dal proprietario dell'azienda, fusa con altra impresa, viene improvvisamente licenziato. Consigliato da un amico reagisce e minaccia un ricatto, ma non fa che aggravare la sua situazione. Anche la banca che doveva finanziare l'acquisto del nuovo appartamento gli nega il fido e lui, ormai disoccupato, perde la caparra versata, viene sfrattato dal vecchio appartamento e deve sistemarsi alla meglio in un residence popolare del Comune. Mentre Carlo passa i giorni alla ricerca affannosa ed infruttuosa di un lavoro, inasprito dall'orgoglio e dal disagio per la penosa situazione in cui si trova la sua famiglia, Liliana, preoccupata anche per i disagi del piccolo Paolo, d'accordo con il marito decide di trasferirsi per l'estate a Salerno presso i suoi genitori. Rimasto solo, Carlo perde anche il diritto all'alloggio comunale, non avendo più una famiglia a carico. Con i pochi risparmi rimastigli si sistema in una pensione presso la stazione e passa le sue giornate tra telefonate per colloqui di lavoro, rimandati a fine estate, e telefonate ai suoi cui tiene celata la sua situazione. Il doloroso vagabondare mette Carlo a contatto con il mondo di chi vive per la strada. Derubato di tutto viene aiutato da Ernesto, un giovane magazziniere, che lo ospita di notte nel retrobottega. Sempre più rare e brevi le telefonate alla famiglia: nella speranza di riuscire a risollevarsi Carlo tiene celato il suo stato di degrado. Poi, colto da una breve disperata nostalgia di rivedere i suoi, parte per Salerno: un incontro breve, affettuoso e poi il forzato rientro a Milano. Senza casa e lavoro, viste fallire o rifiutate per orgoglio le offerte di umili lavori, l'uomo si abbandona completamente alla vita della strada; incontra Lucia e Cenerentola, due donne sbandate, che vivono in un tunnel sotterraneo, rifugio di gente di ogni razza, chiamato l'Hotel Paura. Un incendio coglie nel sonno i rifugiati: mentre Cenerentola resta intrappolata tra le fiamme, Carlo e Lucia si salvano a stento e fuggono lungo il Naviglio, chiusi nella loro angoscia. Esausti, forzano un alloggio disabitato e sciolgono in un lungo, intimo abbraccio, la loro disperazione. Al mattino seguente Carlo, lasciata Lucia, esce per vivere la nuova giornata.