Nando Moriconi è un giovanotto di Trastevere così infatuato dell'America e degli americani che trasferirsi negli Stati Uniti è ormai la sua suprema aspirazione, la sua idea fissa. Intanto per appagare come può la sua mania, cerca d'imitare gli usi e gli atteggiamenti americani, ripetendo frasi apprese nei film: si rende così supremamente ridicolo, mettendosi spesso nei guai. Durante l'occupazione tedesca le sue stravaganze hanno provocato il suo internamento in un campo di lavoro e persino una condanna a morte; nè più fortunati sono stati i primi contatti con gli americani, che l'avevano preso per un sabotatore. In un club di soldati americani Nando conosce una giovane pittrice di New York, che l'invita a casa sua, volendo ritrarlo nel costume di un romano antico. Nando crede ch'ella sia innamorata di lui; ma l'equivoco vien chiarito ben presto e gli frutta alcuni sonori pugni. Un giorno, suggestionato da un film americano, Nando sale sulla più alta parete del Colosseo e dichiara che si lancerà nel vuoto se non gli promettono di mandarlo in America. Un funzionario dell'ambasciata americana gli fa questa promessa: ma poi, avendo riconosciuto in lui l'incosciente che con false indicazioni ha fatto finire in un fosso lui e la sua macchina, gli somministra una severa lezione.