Ercole Pappalardo, archivista capo di un Ministero, ammogliato con cinque figlie, trascina una vita grama, tra preoccupazioni e ristrettezze economiche, confortato dalla speranza di una promozione. Ma una sera, mentre si trova nella galleria di un teatro, gli accade di fare uno starnuto formidabile e la fatalità vuole che l'abbondante secrezione vada a colpire il cranio del suo Direttore Generale, seduto in platea, facendolo uscire dai gangheri. Come se ciò non bastasse, il risentimento del superiore viene ancora acuito da un maledetto pappagallo, che presentatogli da Ercole, gli ripete le invettive imparate dal padrone. Per sbarazzarsi di lui, il Direttore, avendo scoperto che Ercole non ha la prescritta licenza elementare, l'obbliga a dare l'esame. Essendo stato bocciato, Ercole perde l'impiego. Disperato, decide di morire, col proposito d'apparire poi in sogno a sua moglie per indicarle cinque buoni numeri per vincere al lotto. Nell'Olimpo è costretto a comperare i numeri alla borsa nera; ma sono veramente buoni numeri e la sua famiglia diventa ricca. Arrestato per l'irregolarità commessa, Ercole viene portato al cospetto d'un Personaggio ideale: questi, quando sente che è stato un impiegato statale, gli dice: "Allora, meriti il Paradiso!". Tutto questo però è stato per Ercole solo un sogno.